Liquida: Anima Dinamica e Radici nel Territorio – Brindisi ai 10 Anni del Progetto Eraclea

Liquida: Anima Dinamica e Radici nel Territorio – Brindisi ai 10 Anni del Progetto Eraclea

Direttamente dal cuore pulsante del birrificio Liquida, un’intervista esclusiva con il birraio e co-fondatore Luca, per celebrare il decennale del Progetto Eraclea e scoprire la filosofia di un’azienda che fa della dinamicità e della sostenibilità la sua bandiera.

Oggi, amici appassionati di birra, vi accompagno in un viaggio entusiasmante nel mondo di Liquida, un nome che è già una dichiarazione d’intenti nel panorama brassicolo italiano. In occasione del decimo anniversario del “Progetto Eraclea”, abbiamo avuto il piacere di sederci (virtualmente, s’intende!) con Luca, birraio e co-fondatore di Liquida. Un’occasione unica per farci raccontare non solo la sua avventura imprenditoriale, ma anche la visione che guida questo birrificio e il suo legame speciale con il territorio e le materie prime di qualità.

Dalla Cucina di Casa al Sogno Concretizzato: Il Percorso di Luca

La passione di Luca per la birra nasce in un contesto quasi romantico, come spesso accade ai veri artigiani. “La mia esperienza nel settore birra nasce nella cucina del ristorante dei miei genitori,” ci confida Luca, “dove nel giorno di chiusura facevamo i nostri esperimenti, provavamo a fare birra. Avevo all’incirca 22 anni.” Un percorso fatto di homebrewing, durato 3-4 anni, che ha gettato le fondamenta per quello che sarebbe venuto dopo.

Da lì, l’evoluzione è stata costante: una beer firm avviata con la moglie Eleonora, un’esperienza formativa di circa tre anni presso il birrificio Altotevere, e infine il ritorno “verso casa”. È qui che Liquida prende forma, incarnando “veramente la nostra idea di birrificio, sia da un punto di vista produttivo che delle materie prime, che poi anche della commercializzazione del prodotto.”

“Liquida”: Un Nome, Una Filosofia

Il nome stesso, Liquida, racchiude l’essenza del birrificio: “Nasce anche il nome Liquida proprio per la dinamicità, per la capacità di adattamento dell’azienda un pochino a quello che è il panorama brassicolo nazionale,” spiega Luca. Una filosofia che si traduce in una continua crescita e nella volontà di darsi un’identità forte, credendo in ciò che si fa “senza metterci dei paletti oppure porci dei limiti”.

Questa libertà creativa è fondamentale, specialmente per un prodotto come la birra artigianale, che, come sottolinea Luca, “dà la possibilità di esprimere creatività con X variabili che sono le materie prime”. L’obiettivo? Creare una miriade di prodotti che diano piacere al birraio e, naturalmente, al consumatore, sempre cercando un equilibrio con le richieste del mercato, ma “senza denaturarti, mantenendo un’identità forte”.

Quando gli chiediamo del suo stile produttivo, se più “romantico” o tecnologico, Luca sorride: “Entrambe. Il romanticismo rimane sempre perché le birre bisogna un po’ sentirle.” Pur rispettando gli stili, che considera un punto di riferimento, l’importante è che la birra sia “un prodotto identitario che piace a noi e che rispecchia quello che è l’azienda e, soprattutto, che piace ai clienti e che gli fa avere una birra, due, tre, quattro… non si fermano alla prima.”

La produzione di Liquida si concentra su birre “fondamentalmente pulite e da bevuta”. Persino le DDH IPA sono concepite per essere “pulite quasi come una West Coast IPA”, offrendo l’impatto aromatico e il mouthfeel di una NEIPA ma con la bevibilità di una West Coast. Negli ultimi tempi, c’è stata una decisa virata verso il mondo lager, con una gamma che include Pils, Bock, Landbier e Czech Pilsner, garantendo rotazione e stagionalità senza mai compromettere la qualità. “Non abbiamo mai fissato una gamma fissa di birre,” precisa Luca, “e diamo sempre una rotazione… questo fa sì che non andiamo a snaturare quella che è la nostra essenza, che è il cambiamento, l’evoluzione continua e, soprattutto, la stagionalità dei prodotti. Appunto, l’essere liquidi.”

Il Progetto Eraclea: Qualità e Legame con il Territorio

L’adesione al “Progetto Eraclea” è stata una scelta naturale per Liquida. “Noi abbiamo sempre lavorato con malto Eraclea, tranne per qualche altra birra… penso che il 99% dell’orzo che usiamo è Eraclea,” afferma Luca, sottolineando la certezza della qualità del prodotto. La trasformazione dell’azienda in società agricola ha poi accentuato la necessità di una materia prima base autoprodotta, con uno standard elevato.

La vera fortuna? “Il progetto Eraclea nasce proprio nel Delta del Po, fondamentalmente l’orzo viene coltivato in quest’area. Noi ci siamo dentro, siamo a Ostellato… e quindi vi ho detto: perché no? Sarebbe veramente un’occasione per utilizzare finalmente un orzo coltivato localmente, seguito da noi.”

Ma cosa rende speciale questo malto? “È un malto un po’ più ricco, che dà una complessità maggiore, un sentore abbastanza intenso di miele, fieno,” descrive Luca. Si rivela ottimo come malto base per le IPA, conferendo struttura senza essere eccessivo, e “sulle lager è perfetto”. Un esempio su tutti: “Nella Bock è una figata, perché vai a enfatizzare… noi abbiamo centrato proprio il sapore del miele di castagno nella Bock con questo malto base.”

La sperimentazione è stata immediata: la prima birra realizzata con un’alta percentuale di Eraclea (80% Eraclea, 20% Premium Pils) ha dato ottimi risultati. E per il futuro? Luca ci svela un’anteprima per il Beer&Food Attraction del 2026: “La birra che andiamo a presentare sarà una Rauchbier chiara, quindi utilizzeremo come malto base solamente l’Eraclea e andremo ad arricchire con una percentuale di malto affumicato… Penso che su una Rauch l’Eraclea possa performare molto bene perché ha anche una parte bella salina, quindi con la parte affumicata si sposa molto bene.” Non vediamo l’ora!

Sostenibilità: Un Impegno Concreto dal Campo al Bicchiere

Un aspetto che ci ha colpito profondamente è l’impegno di Liquida verso la sostenibilità, un tema che Luca, con i suoi studi in Fisica Ambientale, sente particolarmente vicino. “Noi da quando abbiamo iniziato a pensare l’azienda, l’azienda era già pensata per diventare green,” dichiara con convinzione.

Le azioni concrete non mancano:

  • Energia: Installazione di 30 kW di impianto fotovoltaico.
  • CO2: Un impianto di recupero della CO2 dalla fermentazione e dagli svuotamenti dei fermentatori, riducendo al minimo l’acquisto di CO2 alimentare, spesso di origine fossile.
  • Economia Circolare: Collaborazione con un allevamento locale, a cui vengono conferite le trebbie (l’orzo di scarto). In cambio, il birrificio riceve letame per concimare i campi dove coltiva il proprio orzo, evitando l’uso di fertilizzanti chimici. “Apporti con sostanza organica, sostanzialmente,” precisa Luca.
  • Impatto Sociale: Collaborazione con i ragazzi del “Grew Lab” per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità o difficoltà.
  • Filiera Corta: Spingere Liquida come “la birra della provincia di Ferrara”, per ridurre l’impatto dei trasporti. Utilizzo di fusti in acciaio per le forniture locali, abbattendo l’uso della plastica di quasi il 50%.
  • Impianti Personalizzati: Realizzazione diretta degli impianti spina per i clienti, per sostituire soluzioni industriali con maggiore impatto ambientale.

“Possiamo dire che letteralmente seguite la birra dal campo fino al bicchiere,” chiedo. “Sì, esattamente,” conferma Luca. Un impegno che coinvolge tutto il team di quattro persone, inclusa la moglie Eleonora. “Facciamo quello che pensiamo sia giusto fare per dare un futuro ecco all’azienda… e sarebbe bello poi dare un futuro anche a questo pianeta.”

Uno Sguardo al Futuro

L’intervista con Luca ci lascia con una sensazione di grande energia e ottimismo. Liquida non è solo un birrificio che produce birre di eccellenza, ma un progetto che incarna una visione moderna di fare impresa: dinamica, identitaria, profondamente legata al territorio e con un occhio di riguardo imprescindibile per la sostenibilità ambientale e sociale.

Mentre attendiamo con trepidazione di assaggiare quella Rauchbier chiara a base di Eraclea, non possiamo che brindare a Liquida, a Luca, a Eleonora e a tutto il team, e ai valori che portano avanti con tanta passione. Cin cin!